domenica 8 luglio 2012

Notte di stelle

Nella notte d'estate
alzo gli occhi al cielo
divino incanto di stelle.

Ogni luce nell'universo
è un respiro d'uomo
figlio dell'infinito...

3 commenti:

  1. Mi ricordo che ero a un camposcuola, cinque o sei anni or sono, quando una sera ebbi la fortuna di ammirare uno di quei cieli che solo la montagna ti può offrire: un firmamento che ben richiamava l'ermetica e meravigliosa espressione ungarettiana "m'illumino d'immenso"!
    Certi spettacoli del creato non possono che portarti a Dio, all'assoluta luce che riunisce tutte le stelle!
    E poi mi è venuto naturale accostare ogni splendore lassù ad un uomo quaggiù ("Ogni luce nell'universo è un respiro d'uomo") forse perchè ho un'immensa speranza che mi porta a credere che l'uomo sia "figlio dell'infinito" Dio Padre!

    RispondiElimina
  2. Mi è stato inviato da una mamma, Roberta Cellore, questo commento che pubblico di seguito.
    <>

    RispondiElimina
  3. Quando ho letto questa poesia sono stata catapultata in Cile.
    Là c'è meno inquinamento visivo e le stelle sembrano venirti addosso.
    Quasi le tocchi con la mano.
    Mia figlia, reduce da un campo scout, mi ha detto:
    "Sai ma', in montagna c'era lo stesso cielo del Cile.
    Mi sembrava di essere a casa."
    Guardare il cielo a lei serve per tornare al suo paese, per trovare i suoi odori e sapori, senza aerei nè bagagli.
    In fondo, il tuo e il suo, è un modo diverso di ringraziare Dio!
    Bella poesia!

    RispondiElimina