Frantoio di stelle, che in schiume
cantanti trabocca del mosto
degli angeli, è il sangue che assume
certezza del suo proprio nume
dal Verbo in lui stesso riposto,
che spezza le mura
del petto vetusto
e n'esce in figura
d'un virido arbusto.
Tu sei tutta grappoli, o Vite
del gran Vignaiolo dei mondi!
Gemendo da sette ferite,
ci apristi le glorie infinite
dei cieli, ma in noi sovrabbondi
nel sangue, dal tino
del Padre celeste:
seràfico vino
che bolle in tempeste:
in ardue tempeste di luce
negate dagli esseri bui,
ma fiàmme nell'Io che conduce
le nostre più sacre fiducie
d'alzarci, tutt'uno con Lui,
nel fuoco fraterno
di noi creature:
del suo regno eterno
parlanti figure.
Autore: Arturo Onofri.