domenica 22 luglio 2012

Amore di madre

L'amore che provo per mio figlio
spesso mi stupisce
e mi scuote.

E' un'amore forte e resistente,
insistente nel volere bene,
anche se il bene in apparenza non ritorna.

E' caparbio e duro come un pezzo di granito che non si spezza.
Al tempo stesso è tenero come morbida balsa,
che si modella per voler bene in modo discreto e costante.

E' grandissimo al punto che non sta dentro il cuore
ma spesso trasborda che non sai più dove metterlo
e allora va dappertutto.

E' puro come una calla profumata,
appena raccolta per essere mostrata a tutti.

E' oscuro e misterioso come il buco profondo di una grotta nascosta,
che quasi fa paura per quanto è profonda.

E' diverso da ogni altro amore si possa provare,
perché è davvero oltre.

E' inutile,
chi non ha stretto il figlio tra le braccia
non ha modo di capire quel che scrivo.

E non me ne voglia,
ma è così, ne sono sicura.


Autrice:   Gg

1 commento:

  1. Chi mi ha spedito questo toccante componimento di una sua amica mi ha scritto:
    "Ci tengo molto a questa poesia perché esprime la particolarità dell'amore in un'esperienza adottiva. L'autrice non vuole apparire con nome e cognome per non essere riconosciuta..."
    Rispetto come al solito la volontà di restare nell'anonimato e nel contempo abbraccio con grande affetto chi prova un sentimento così grande per il figlio tanto desiderato.
    Non posso che ricordare e sottolineare una frase che avrete certamente già sentito e che recita più o meno quanto segue:
    "Il figlio non è di chi lo mette al mondo ma di chi lo cresce!".

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