domenica 6 ottobre 2013

La merlettaia

La merlettaia,
tutta vestita di bianco,
ricama pizzi in puro cotone,
vuole rivestire le colline
qui attorno a Mizzole.

Ogni ulivo, ogni vite,
anche i ciliegi,
ogni foglia ornata di bianco.

Un pallido sole tarda a salire.
Il castello di Montorio
sbuca fuori
come d'incanto:
bucaneve di stagione!

Tutto tace e la merlettaia
ascolta una musica lieve.
Ha quasi finito di ricoprire l'intera vallata.

Nel suo procedere verso la città,
allenta le maglie.
Con altri ricami ed altri colori
rivestirà Verona,
brulicante nel freddo invernale.

Autrice:  Stella Cernecca.

2 commenti:

  1. Carissima Stella, questa tua poesia è un inno al candore della neve, alla gioia che si prova quando il cuore "fanciullino" ci rapisce inseguendo il mirabile capolavoro della "merlettaia", la quale, "tutta vestita di bianco", "ricama pizzi in puro cotone"...
    L'intera vallata, piano piano, si ricopre di soffice luce ed il silenzio della coperta ovattata è come una "musica lieve"...
    La merlettaia si sposta poi dalle colline alla città di Verona riservandole "altri ricami"...
    Torno a ripetere che Stella mi ricorda Ungaretti, in certi accostamenti simili nel modo di sentire o forse sono io che ne condivido i concetti e le parole intravedendo somiglianze poetiche.
    Ah mi dimenticavo del bellissimo paragone tra il castello di Montorio ed il bucaneve di stagione: "sbuca fuori come d'incanto"... Come in una fiaba il maniero innevato appare improvvisamente nel fantastico panorama dipinto da Stella...

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  2. Finalmente una poesia comprensibile che fa ricordare.
    Complimenti
    Eros aroldi

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