lunedì 31 dicembre 2012

Dialogo di un venditore di almanacchi e di un passeggere


Dialogo di un venditore di almanacchi e di un passeggere
Vend. Almanacchi, almanacchi nuovi; lunari nuovi. Bisognano, signore, almanacchi?
Pass. Almanacchi per l'anno nuovo?
Vend. Sì signore.
Pass. Credete che sarà felice quest'anno nuovo?
Vend. O illustrissimo, sì, certo.
Pass. Come quest'anno passato?
Vend. Più più assai.
Pass. Come quello di là?
Vend. Più più, illustrissimo.
Pass. Ma come qual altro? Non vi piacerebb'egli che l'anno nuovo fosse come qualcuno di questi anni ultimi?
Vend. Signor no, non mi piacerebbe.
Paas. Quanti anni nuovi sono passati dacchè voi vendete almanacchi?
Vend. Saranno vent'anni, illustrissimo.
Pass. A quale di cotesti vent'anni vorreste che somigliasse l'anno venturo?
Vend. Io? Non saprei.
Pass. Non vi ricordate di nessun anno in particolare, che vi paresse felice?
Vend. No in verità, illustrissimo.
Pass. E pure la vita è una cosa bella. Non è vero?
Vend. Cotesto si sa.
Pass. Non tornereste voi a vivere cotesti vent'anni, e anche tutto il tempo passato, cominciando da che nasceste?
Vend. Eh, caro signore, piacesse a Dio che si potesse.
Pass. Ma se avestge a rifare la vita che avete fatta nè più nè meno, con tutti i piaceri e i dispiaceri che avete passati?
Vend. Cotesto non vorrei.
Pass. Oh che altra vita vorreste rifare? La vita c'ho fatta io, o quella del principe, o di chi altro? O non credete che io, e che il principe, e che chiunque altro risponderebbe come voi per l'appunto; e che avendo a rifare la stessa vita che avesse fatta, nessuno vorrebbe tornare indietro?
Vend. Lo credo cotesto.
Pass. Nè anche voi tornereste indietro con questo patto, non potendo in altro modo?
Vend. Signor no davvero, non tornerei.
Pass. Oh che vita vorreste voi dunque?
Vend. Vorrei una vita così come Dio me la mandasse, senz'altri patti.
Pass. Una vita a caso, e non saperne altro avanti, come non si sa dell'anno nuovo?
Vend. Appunto.
Pass. Così vorrei ancor io se avessi a rivivere e così tutti. Ma questo è segno che il caso, fino a tutto quest'anno ha trattato tutti male. E si vede chiaro che ciascono è d'opinione che sia stato più o di più peso il male che gli è toccato che il bene; se a patto di riavere la vita di prima con tutto il suo bene e il suo male, nessuno vorrebbe rinascere. Quella vita ch'è una cosa bella, non è la vita che si conosce, ma quella che non si conosce; non la vita passata, ma la futura. Coll'anno nuovo, il caso incomincerà a trattar bene voi e me e tutti gli altri, e si principierà la vita felice. Non è vero?
Vend. Speriamo.
Pass. Dunque mostratemi l'almanacco più bello che avete.
Vend. Ecco, illustrissimo. Cotesto vale trenta soldi.
Pass. Ecco trenta soldi.
Vend. Grazie, illustrissimo: a rivederla. Almanacchi, almanacchi nuovi; lunari nuovi.

Autore: G. Leopardi

4 commenti:

  1. Ve lo ricordate questo dialogo che si studiava alle medie o alle superiori, non mi ricordo bene quando lo si lesse, così malinconicamente pronto a disilludere infine sia il venditore che il passeggere? Non toglie forse tutte quelle vane attese che si vanno a creare ogni volta che si passa dal vecchio al nuovo anno? Eppure questo è già un Leopardi diverso dal pessimismo cosmico della "natura matrigna" e giunge infatti ad una nuova forma di speranza:
    "Quella vita ch'è una cosa bella, non è la vita che si conosce, ma quella che non si conosce; non la vita passata ma la futura."

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  2. Mi scrive Greta, studentessa universitaria, pendolare del treno e del mondo, grande viaggiatrice, nonché perdutamente sognatrice, sottolineando che il venditore di almanacchi non chiede di cambiare la propria vita con quella di un altro, magari apparentemente più felice.
    Anche un principe ha le proprie pene nate negli anni passati e quindi nessuno scambio assicura la felicità: meglio la propria vita, quella futura però!

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  3. Inizia invece Lucia a vergare di nostalgia la sua posta elettronica, lei che ora da pensionata ha tanto tempo per soppesare gli anni passati, per capirli meglio, per rivalutarli, per crederli felici o poco meno che raggianti...
    Ha quasi cancellato, a differenza del venditore e del passeggere, i brutti ricordi ed ha ingigantito quelli belli!
    Ora lei chiede all'anno nuovo di rivivere qualche attimo già provato o creduto d'aver vissuto così bene...

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  4. Carissime Greta e Lucia, avete certamente mostrato una sensibilità diversa verso il nuovo anno, verso il futuro...
    In parte io stesso mi ritrovo proteso verso il domani, grato che non sia conosciuto, quindi sento come la giovane Greta...
    Sono anche però rivolto al passato, come Lucia trasformo così i ricordi più belli in meravigliosi!

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