sabato 26 maggio 2012

Itaca

Forse un giorno tornerò
alla mia Itaca ormai vuota
di chi la riempiva vivendo.

Nel vecchio porto entrerò
sospinto da vento a fil di ruota
e stringerò il timone piangendo.

L'uscio antico di casa mia
dalla contrada mi sorriderà
coi suoi battenti sconnessi.

Verso di lui io correrò per la via
mentre forte l'anima mia chiamerà
con viva preghiera visi smessi.

2 commenti:

  1. Il quartiere natìo di Portalago resta nel mio cuore perchè il suo ricordo mi riporta ai primi anni della mia vita passata tra fiabe meravigliose raccontate dai grandi, grandi che vorrei riabbracciare anche solo per un magico istante, divino attimo eterno, andando oltre il tempo passato irrimediabilmente!
    Sospinto da vento a fil di ruota, favorevolissimo a portarmi nel porto, proprio dal vento infinito della mia mente che non conosce oblìo, forse un giorno tornerò alla mia Itaca.
    Portalago resta il mio porto sicuro, là ritorno grazie alla nostalgia che mi parla di papà Ezio, il faro del mio navigare...
    La zia Rita poi mi attende con la sua gioiosa bontà e poi lo zio Luigi e la nonna Maria...
    "Correrò per la via" cercandoli e li chiamerò senza fine "con viva preghiera"!

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