domenica 9 marzo 2014

A tutte le donne

Fragile, opulenta donna, matrice del paradiso            
sei un granello di colpa
anche agli occhi di Dio
malgrado le tue sante guerre
per l'emancipazione.
Spaccarono la tua bellezza
e rimane uno scheletro d'amore
che però grida ancora vendetta
e soltanto tu riesci
ancora a piangere,
poi ti volgi e vedi ancora i tuoi figli,
poi ti volti e non sai ancora dire
e taci meravigliata
e allora diventi grande come la terra
e innalzi il tuo canto d'amore.


Autrice:  Alda Merini.

3 commenti:


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    Grazie per la poesia della grandissima Alda!
    2 giorni fa Dettagli

    Ti ringrazio per aver pubblicato subito la poesia che ti avevo chiesto per ricordare tutte le donne del mondo nella loro festa, nella loro giornata del ricordo e della speranza!
    Sofferenza e pregiudizi ci hanno tarpato le ali troppo a lungo ed ora siamo alla ricerca di una nostra femminilità che nasca innanzitutto dal rispetto e dalla dignità che non sempre ci viene concessa...
    Pari opportunità di essere riconosciute come artefici del progresso umano e sociale sono sempre un traguardo ancora da raggiungere, soprattutto in alcuni angoli martoriati della terra, dove la donna vale meno di niente!
    L'amore però è sempre nel nostro cuore, come dice la grandissima Alda, perchè la donna è madre di tutta la famiglia umana!
    L'uomo invece non vuole essere padre dei suoi simili, tanto meno fratello o amico perchè il suo cuore parla spesso di potere, di arrivismo, di egoismo, senza ascoltare la sensibilità che lo circonda e che sarebbe anche nel suo cuore...
    Per fortuna che qualche eccezione c'è, papa Francesco ne è un esempio!
    I poeti Mario Avanzi ed Eros Aroldi, che continuano a parlarci di amore, tu stesso, caro Sergio, che parli ogni tanto di ricordi lontani e di attese vitali...
    Siete uomini che mi piace avere come riferimento nelle mie serate con la poesia, discreta amica delle donne...

    Un abbraccio e viva le donne, ma anche gli uomini, Dina.
    =

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    1 giorno fa
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    Ciao carissimo Sergio, uomo d'altri tempi, che vivi inseguendo ideali e sogni che forse non servono a nulla, come l'isola che non c'è: seconda stella a destra... questo è il cammino e poi dritto fino al mattino...
    Chi ti scrive è un pò che segue questo umile sito di poesie per pochi viaggiatori, non perchè esclusivo anzi è libero più che mai, intendo dire per pochi "internauti teneroni"...
    Non riesco a scrivere poesie ma le amo, ti ricordi quando mi hai pubblicato "Ed è subito sera" di Salvatore Quasimodo? Quell'uomo è vicino alla donna di Alda Merini, entrambi devono affrontare spesso da soli le proprie vicende umane, entrambi trafitti "da un raggio di sole", che è poi la ricerca della felicità, dell'amore...
    La donna ama a tal punto però che diventa madre di tutta la terra, di tutto e di tutti, ma forse non ama abbastanza se stessa e si lascia sfruttare, deridere, calpestare, umiliare anche se poi da strega, pericolosa e da bruciare con la sua potenzialità di peccato, diventa un angelo, come per il dolce stil nuovo, come per tutti gli uomini che la sognano da sempre!
    Se mai non sembra esserci una via di mezzo nel giudizio riservato dagli uomini che la etichettano con troppi aggettivi limitati e limitanti senza comprenderla nella sua pienezza, fierezza, bellezza e grande dignità!
    Vorrei che la festa della donna non fosse solo un giorno ma venisse vissuta sempre e condivisa con gli uomini, quelli sensibili però, gli altri lasciamoli da soli, con le stupide immagini di donne vuote come loro...

    Un abbraccio, Erica.
    =

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    Poesia di Alda Merini.

    1 giorno fa
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    Ciao sono Peter, il poeta di cui hai già pubblicato alcuni componimenti, volevo dirti che la donna in effetti rimane sempre un cielo infinito d'amore...
    La donna ci appassiona e forse la chiesa per troppo tempo l'ha considerata "pericolosa" quale tentatrice, quale fonte incontrollabile di peccato...
    Un conto però sono le visioni distorte del clero medioevale ed un altro il messaggio di Gesù che, a parer mio, amava le donne e ci stava proprio bene assieme!
    La frase che Alda inizialmente scrive su Dio probabilmente si riferisce alla chiesa, almeno credo...
    Il peccato più vero è quello di gettare fango e maldicenze sulle donne, è quello di non accoglierle così come sono...

    Un abbraccio a tutti, Peter.


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