sabato 4 maggio 2013

Auschwitz



Son morto ch'ero bambino
son morto con altri cento
passato per un camino
e ora sono nel vento.

Ad Auschwitz c'era la neve
il fumo saliva lento
nei campi tante persone
che ora sono nel vento.

Nei campi tante persone
ma un solo grande silenzio
che strano, non ho imparato
a sorridere qui nel vento.

Io chiedo come puo` un uomo
uccidere un suo fratello
eppure siamo a milioni
in polvere qui nel vento.

Ancora tuona il cannone
ancora non e` contenta            
di sangue la bestia umana
e ancora ci porta il vento.

Io chiedo quando sara`
che un uomo potra` imparare
a vivere senza ammazzare
e il vento si posera`.

Autore: Francesco Guccini

2 commenti:

  1. Affido a questa canzone tutta la pietà infinita che proviamo per i milioni di ebrei "in polvere" nell'eterno "vento" della storia umana...
    Non sono un filosofo, né un teologo, ma il male che partorì lo sterminio in massa di un intero gruppo etnico nacque dalla violenza più oscura e torbida di menti demoniache!
    Il genocidio fu perpetrato spietatamente, crudelmente, sistematicamente: il libero arbitrio umano scelse la più criminale scelleratezza contro un intero popolo, contro ogni legge, umana, divina...

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  2. Mi scrive Beniamino da Roma: "Resta un mistero della fede la troppa libertà che Dio concede all'uomo, davanti a tanta malvagità umana perché nostro Padre non interviene?
    Lui potrebbe colpire l'uomo che non è più tale essendosi coperto di crimini odiosi, la Sua volontà dovrebbe venire prima del libero arbitrio umano!"
    Vorrei poterti abbracciare ed aiutarti con plausibili spiegazioni ma non capisco mai quanto grande debba essere la croce e quanto possa durare il patimento, simile alla passione di Gesù, di questa nostra umanità, ferita, torturata, uccisa...
    Mi aggrappo con infinita speranza alla Resurrezione di Cristo nostro signore e di tutta la grande famiglia della terra per vincere la morte, per superare il dolore...

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