sabato 5 gennaio 2013

Il ritorno di un lavoratore


Entra buio dal finestrino
fuori e' notte fonda
come la nostra stanchezza
senza luce di freschezza.

Ogni tanto una stazione appare
improvvisa oasi di vita
ed un passeggero sale in fretta
per tornarsene infine a casa.

Forse un lavoratore che la fatica
ha reso ermetico nelle parole
che non escono piu', no e poi no
neppure per un breve saluto.

Sul viso gli leggo i giorni persi
nel cercare di vivere meglio
una strana esistenza scolorita
col tempo troppo uguale...

Eppure basterebbe che dicesse infine
quello che prova o piu' non sente
dentro al cuore, nella mente
per aprirsi ancora al mondo...

1 commento:

  1. Anche in questa poesia ispirata dall'amico treno verso la fine appare come d'incanto un "eppure" salvatore...
    Tutti i pendolari sono stanchi la sera e specialmente chi sente il peso non solo della giornata che sta finendo ma di un'intera vita non vissuta certamente al meglio...
    Eppure...basterebbe che...si aprisse al mondo che gli sta attorno!

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