Con forza m'avvolgi
nel tuo manto
mentre disperato cerco
il respiro che non trovo.
Esce dal mio labbro
per un istante un canto
ma si spegne lentamente
come la fiamma di un cero.
Qual peccato
io mai commisi
per portarti ovunque
a me appresso.
Anche se dannata
sarà l'anima mia
ormai in te conosco
l'immenso castigo.
Lungi da me ti prego
un solo istante
ch'io possa ritrovar ancor
la tua rivale.
Autore: Mario Avanzi
Ritorna il nostro caro Mario con una poesia che mette amaramente a nudo la condizione umana...
RispondiEliminaSpesso le vicissitudini della vita mettono a dura prova i nostri sentimenti e dentro il cuore sembra vincere la tristezza.
Il poeta inizia con questi bellissimi versi che sembrano gridare nel silenzio dell'anima: "Con forza m'avvolgi nel tuo manto mentre disperato cerco il respiro che non trovo"!
L'uomo vuole liberarsi dall'abbraccio freddo e crudele del dolore, ha bisogno di un respiro gioioso, vitale, ma disperato non lo trova!
Le preoccupazioni, le disillusioni, le sofferenze sembrano non lasciarci mai.
Allora per qualche istante un canto spensierato cerca di liberare l'animo afflitto dalla tristezza ma la forza della piccola gioia è simile alla fiamma di un cero...
Ovunque vada l'uomo porta con sé stesso la tristezza, immenso castigo, che lo tormenta ogni giorno, soffocando sul nascere ogni gioia, ogni spensieratezza.
Il poeta alla fine implora la tristezza, sempre troppo presente, chiedendole di allontanarsi un po' da lui, per poter "ritrovar ancor" quella serenità che la speranza cerca e chiede.
Caro Mario,
Eliminaanch'io ho provato la tristezza, come del resto chiunque di noi. Molto di più ho sentito la malinconia che è un grado di tristezza minore e sa essere a volte dolce. La malinconia avvolge i nostri ricordi e quasi ci fa compagnia. IL tempo molte volte trasforma il dolore in tristezza e la tristezza in malinconia, molto più facile da sopportare.
Con affetto
Eros Aroldi