domenica 1 giugno 2014

I vòst

I vòst

Quand capiré el bé che v’óm vulìt
el sarà tarde... per pudì fàsel saì.
Quanti "erå mèi" ve turnarà alå mènt
ma uramai saróm belå “partìt”.

Eco.. chel dé … quant el riarà,
tignìf pör a ment, care i mè fiöi,
che nuàter de là saróm cuntènt
sul a saì che ‘n po’ ve mancaróm.

E pensaróm, là ‘l tèmp el mancå miå,
a töcc chi an chè vè sóm stat adré,
a tiràf grant e a fa parì de gnent
quant se trataef cume se tratå i cà.

Se egnarà oiå amó, de brasaf sö
de dif che sif che isé ‘n del nòster cör, 
e pruaróm a slungas zó coi brass
per sugaf zó da i_òcc ‘n lagrimù.

Autore:  Eros Aroldi



I vostri ( i genitori)


Quando capirete il bene che vi abbiamo voluto
sarà tardi... per potercelo dire.
Quanti “sarebbe stato meglio” vi torneranno in mente
ma ormai saremo già “partiti”.

Ecco... quel giorno...quando arriverà,
tenete a mente cari i miei ragazzi
che noi di là saremo contenti
solo a sapere che vi mancheremo un po’.

E penseremo, là il tempo non mancherà,
a tutti gli anni che vi abbiamo dedicato
per farvi crescere e a far finta di niente
quando spesso ci trattavate male.

Ci verrà voglia di abbracciarvi
di dirvi che siete ancora nel nostro cuore
e proveremo a stendere le braccia
per asciugarvi dagli occhi un lacrimone.

4 commenti:

  1. Caro Sergio,
    grazie per aver pubblicato questo mio componimento proprio oggi, giorno del mio compleanno.
    Stasera verrò festeggiato dai miei familiari e speriamo che negli anni a venire mi tengano da conto.
    Con affetto
    Eros

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    Risposte
    1. Carissimo Eros auguri di cuore per il tuo compleanno: ti siamo vicini noi tutti "internauti" vicini e lontani.
      Un abbraccio di riconoscenza e di grande stima per quello che scrivi, per quello in cui credi, per la condivisione di questo umile sito, oasi di poesia, fuori dal mondo e dal tempo.

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  2. Il caro Eros torna a parlare al cuore di noi tutti con la voce della nostalgia, con l'irresistibile desiderio di tornare indietro nel tempo...
    I genitori scomparsi sembrano chiamarci nei ricordi di ieri e ci ammoniscono amorevolmente dicendoci: "Quand capiré el bé che v'óm vulìt el sarà tarde...".
    Quando capirete il bene che vi abbiamo voluto sarà tardi: già proprio così è allora vorremmo riscrivere il passato, rimediare a qualche mancanza o incomprensione...
    I genitori, come ci dice infine il nostro poeta asolano, ci hanno però già perdonato e da lassù stendono le loro braccia dicendoci con infinito amore che noi figli siamo sempre nel loro cuore!

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  3. Semplicemente bellissima...le parole passando dal cuore arrivano all'anima...e il dialetto dà quel tocco di familiare che rende tutto ancor più vero!!!grazie per queste splendide parole

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