martedì 19 dicembre 2023

Prato d'aprile.

 C’era un prato: con folte erbe, frammiste

a bianchi fiori, e gialli e violetti ;

e fra esse un brusio di  mille piccole

vite felici ; e se  sull’erbe e i fiori

spirava il vento, con piegar di steli

tutto il prato nel sol trascolorava.

Io pur, tuffando i piè leggeri in quella

freschezza, e piena l’anima di fonti

canore, io pur trascoloravo al vento

che non sapea s’io fossi stelo o donna.

E volavan farfalle, uguali a petali

sciolti dai gambi , e si perdean rapiti

i miei pensieri in quell’area danza

ove l’ala era il fiore e il fiore l’ala.

 

Ma dov’era quel prato? Non so più.

E quel vento soave, che scendea

sull’erbe folte, a renderle

curve e beate, e me con loro, in quale

tempo io dunque l’intesi? Non so più.

Fu un sogno, forse. E che mai altro, o vita,

chiedere a te dovrei? Vita perduta,

nella tua verità non sei che un sogno.


Autrice:  Ada Negri.


1 commento:

  1. Ripropongo alla vostra lettura questa poesia che per errore avevo cancellato nel cercare di completarla: nella prima edizione infatti risultava priva della chiusa finale.
    Immaginatevi dunque questo prato meraviglioso che la primavera ha trasformato in un piccolo paradiso: le farfalle si confondono con i fiori e la stessa poetessa si sente parte della natura.
    Una magica estasi la rapisce e la felicità offre pennellate di colore e di sentimento.
    Poi si domanda se è mai esistito veramente questo incantevole prato d'aprile e prende voce la malinconia...
    Anch'io ricordandomi il quartiere natio di Portalago rivedo con nostalgia i mille fiori variopinti della zia Rita visitati da ronzanti apine e la mia vita cantava spensierata alla bella stagione...

    RispondiElimina