martedì 2 marzo 2021

Quando

Quando l'occhio indugia ad ovest 

dove i soli talvolta sciolgono 

il sudario di luce che non svela 

sempre giunge un canto


il vento dice:

"Volgi ad est il volto così che albeggi

là le cime dei pini hanno intarsi d'oro 

ed i capelli biondi delle ragazze

sono anch'essi arazzi delle nostre schiere

ci attendono i lucenti araldi, nel clamore

per infliggere un nuovo mattino al mondo"


uno sprazzo può trafiggere anche 

la tenebra della palpebra più chiusa 


poi ricordo:

l'elsa che impugno è fatta di ossa 

come la mia spina dorsale 

la sua lama è lo squarcio 

fra la terra e il mare 


ed eterna mi è sorella la notte 

io che con cenere e stelle 

incenerisco anche il sole.


Autore: Damiano Hohenheim


1 commento:

  1. Carissimi internauti vi porto in questa terra surreale ed ermetica che il poeta Damiano ci fa balenare attraverso le sue sensazioni percettive e sognanti, frutto di una visione tra il dormire e lo svegliarsi... l'occhio indugia ad ovest nel tramonto che scioglie la luce mentre il vento invita a volgere lo sguardo ad est che porta il nuovo mattino al mondo... intarsi d'oro offre il sole tra le cime dei pini e la poesia diventa visionaria nella meravigliosa immaginazione e descrizione dell'albeggiare tramite libere parole che si rincorrono senza più punteggiatura, come in una cascata continue di apparizioni.
    Capelli biondi di ragazze come arazzi richiamano il sogno che nasce ancora una volta ad oriente.
    La voglia di dormire stride con il risveglio ma i lucenti araldi del sole infliggono un nuovo mattino!
    La palpebra si arrende e si apre infine...anche se il poeta si ricorda che la sua battaglia continuerà con l'arrivo della prossima notte che l'avrà vinta sul sole.
    Inutile dire che anch'io quando mi alzavo presto per andare a lavorare indugiavo volentieri il mio occhio ad ovest ...

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