sabato 21 luglio 2018

Corpo di donna

Corpo di donna, bianche colline, cosce bianche,
assomigli al mondo nel tuo gesto di abbandono.
Il mio corpo di rude contadino ti scava
e fa scaturire il figlio dal fondo della terra.

Fui solo come un tunnel. Da me fuggivano gli uccelli
e in me irrompeva la notte con la sua potente invasione.
Per sopravvivere a me stesso ti forgiai come un'arma,
come freccia al mio arco, come pietra per la mia fionda.

Ma viene l'ora della vendetta, e ti amo.
Corpo di pelle, di muschio, di latte avido e fermo.
Ah le coppe del seno! Ah gli occhi d'assenza!
Ah le rose del pube! Ah la tua voce lenta e triste!

Corpo della mia donna, resterò nella tua grazia.
Mia sete, mia ansia senza limite, mio cammino incerto!
Rivoli oscuri dove la sete eterna rimane,
e la fatica rimane, e il dolore infinito.

Autore: Pablo Neruda

1 commento:

  1. Il corpo della donna quando si offre al rude contadino che la scava nel fondo della terra assomiglia al mondo nel suo gesto di abbandono.
    Il poeta si sentì solo come dentro a un tunnel, buio come la notte che irrompe prepotente ed invadente, senza la vita che fuggiva via.
    Per sopravvivere alla solitudine forgiò la sua donna come un'arma: lei divenne la freccia del suo arco, la pietra della sua fionda...
    Ma il sentimento si vendicò sui calcoli del poeta e fece nascere l'amore.
    Il poeta allora sembra cercare ancora di aggrapparsi alla sensualità, alla carnalità: "Corpo di pelle, di muschio, di latte avido e fermo. Ah le coppe del seno!"
    Poi si arrende alla sete, all'ansia del cammino incerto dell'amore infinito...

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