Caro Gabriele, caro ragazzo del '58, con te se ne va una parte della mia vita e di tutti gli amici con i quali hai condiviso tanti momenti felici della giovinezza. Quante partite di calcio e di carte giocate assieme: tu eri bravo davvero e soprattutto stare con te dava gioia e spensieratezza. Del resto il quartiere di Portalago, dove abbiamo avuto la fortuna di crescere, non poteva che renderti speciale e unico nella tua popolarità e semplicità: chi ti incontrava riceveva sempre un sorriso e tanta allegria.
Cosa conta nella vita veramente e cosa rimane di noi alla fine?
Tu Gabriele ci hai dato la tua amicizia e questo rimane per sempre nei nostri cuori.
Ti ricordi quando ci trovammo a casa di Maurizio a festeggiare l'ultimo dell'anno?
RispondiEliminaEra la prima volta che ci permettevano di restare fuori di casa fino a tardi e a 16 anni ogni conquista è meravigliosa.
Le ragazze arrivarono per cena e rimasero fino all'una di notte e ci divertimmo davvero tanto ballando e cantando.
Il brindisi infine della mezzanotte con lo spumante che finì in gran parte contro la parete appena tinteggiata e poi con l'asciugacapelli a cercare di asciugare il muro...
Quando le giovani damigelle tornarono a casa noi iniziammo un'interminabile partita a carte di "ciapanò": chi perdeva e veniva eliminato si mangiava uno dei pasticcini rimasti e quindi tra i peggiori di quelli originariamente comprati...
Poi in giro per le strade di Castiglione a suonare ai campanelli delle case e via veloci a scappare...
Con la chitarra e qualche canto battistiano si arrivò alle quattro di mattina...
Ricordi amico mio?
Quando ci trovavamo sotto gli alberi del bar Nando a giocare a carte nelle calde estati in palio c'era una spuma familiare...
Le partite di calcio e le cene per festeggiare assieme a Solferino all'osteria dell'Avanguardia, ricordi amico caro?
Ora ti immagino accanto a Gesù perché Lui ha sempre prediletto i cuori dei "fanciulli", come il tuo animo caro Gabriele.